Tu lo sai anche quando svolti le spalle all'evidenza, tu lo sai anche quando fingi di non crederci, tu lo sai anche quando non ascolti e tiri avanti, tu lo sai in ogni momento in ogni istante dell'esistenza, perchè tu sei.
Tu lo sai come lo so io e come lo sanno tutti ma questo non vuol dire che bisogna dimostrarlo, tu lo sai e punto, questo è quello che ho da ricordarmi . Tu lo sai e tutti abbiamo il diritto di perderci, ritrovarci, con i tempi e le svolte più svariate, perchè non esiste una verità che sia asssoluta, perchè tutto ciò è solo e magnificamente la grande sperimentazione di cui facciamo parte nei suoi infiniti orizzonti, nei suoi innumerevoli racconti. La necessità, il diritto, la possibilità a esistere è un rispetto maltrattato dalla morale, dal pregiudizio, dalle preoccupazioni, dalle proprie credenze mentali che finiscono per non farci accettare lo stato delle cose, il mondo e così via. Finiamo così a posizionarci in una condizione di cambio obbligatorio, di intervento, di invasione, di prevenzione. Ma non esiste movimento sano, spontaneo senza un accettazione di ciò che è nel momento in cui osserviamo e bisogna ricordarsi che nostro osservare è libero solo quando osserva e non impone...
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Tutti abbiamo il diritto di perderci, ritrovarci, con i tempi e le svolte più svariate; l'esistenza di una Verità Assoluta, quella di Dio, non è una variabile di questo percorso. La strada è un pellegrinaggio, il pellegrinaggio prevede una meta, non necessita di un percorso obbligatorio ma non è un vagare; e se ieri, oggi o domani pensiamo di vagare, abbiamo il diritto di perderci, ritrovarci, con i tempi e le svolte più svariate, intanto la meta esiste a prescindere dalla nostra percezione relativa.
RispondiElimina...secondo me...