domenica 2 giugno 2013

Il Cerchio

 Il cerchio è un abbraccio, una ricerca. Percorrerlo è scoprire e ritrovare. Quando ti trovi sul suo perimetro ad aver percorso quasi la metà, giungere all'altra e congiungersi in un disegno invisibile che si traccia nel movimeto e nello spazio, perchè le nostre menti possano capirlo. Che si compie nell'interno, che si scaglia nell'assoluto, che non possiede dimensione...ma con le parole solo posso scalfire per regalarmi una suggestione di ciò che sento. Oggi sono cosciente di camminare sul suo perimetro, sento paura, voglia, ansia, entusiasmo di congiungermi con l'altra metà. Cosa mi aspetta? e domande di questo tipo mi affollano, ma la vera domanda dovrebbe essere, cosa già è?
Non è più il labirinto o la spirale, almeno non ora, ma è una stratificazione più essenziale, il cerchio. Permette guardare tutto il suo orizzonte, destina generosamente una distanza equa per tutte le prospettive, ossia concede uguale spazio ad ogni punto smettendo di giudicarlo. Qui ora in questa metà del cerchio mi chiedo se davvero sono pronto ad abbracciare, se posso reggere la sensazione della visione totale e accogliente della sua figura. Mi domando questo ed intanto fremo per compierlo. Poco a poco la parte si mischia non per annullarsi ma per essere.
Piccoli stralci presi in prestito dal web dopo essermi trovato a scrivere il soprascritto:

 Il cerchio rappresenta la perfezione, la compiutezza, l’unione, ciò che non ha rottura e cesura.
... Emblema tradizionale di ciò che non ha inizio né fine....
 ... È il simbolo dello spirito e dell’immaterialità dell’anima...
... simbolo quindi del Principio da cui tutto trae origine e cui tutto ritorna...
 ...raffigurazione del sole, il cui calore è associato all'amore...
 .... un limite magico invalicabile.
Tutto ciò sbuca fuori dal fare...

Così facendolo mi sono imbattuto più volte in riflessioni che erano in verità sensazioni che percepivo mentre stavo lì nella sua figura. Partendo da un quadrato per identificarne i "limiti", ho poi trovato il suo centro da cui poi poter tracciare la sua estensione, scoprendo superflua in termini pratici la tracciatura del quadrato iniziale. Ritrovandola però poi fondamentale in me, per la necessità di percepire gli angoli/ i conflitti quasi estremizzarli per poterli poi dissolverli nella figura nuova che si stà gestando, creando una sorta di transparenza che evidenzia e accompagna il "vecchio" e il "nuovo" in uno stato di continuità.
Tra pochi giorni partirò e questo cerchio rimarrà temporaneamente incompiuto, a sedimentare e decantare, aspettando la parte che manca che evidentemente non è ancora arrivata.



1 commento:

  1. Rimanendo nelle metafore: in questo caso lo spazio che manca a percorrere il ciclo creativo non difetta per mancanza di visione; sedimentare e decantare farà solo crescere il nostro desiderio di vedere l'opera compiuta. E chissà quale "Opera" sto tirando in ballo....
    Per percorrere uno spazio ci vuole un tempo; la relazione più semplice fra spazio e tempo si chiama velocità. Il problema è che, in questo caso, il tempo, a sua volta, non è una freccia uniforme ma è funzione di risorse che possiamo mettere in gioco.

    Fuori dalle metafore: sta venendo proprio bene questo sentiero dal percorso infinito (ahi sono tornato nella metafora!)

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