domenica 26 giugno 2011

la marea nera

La marea nera si espande, corre come l'olio, scivola e si infiltra. Prende possesso e non chiede permesso. Entra, entra.. e si attorciglia ma dentro di sè resta lucida. La marea nera è il  parassita del quotidiano,  edera feroce si nutre della migliore linfa, scagliando tutto in una dimensione immobile dell'irrangiungibile. La marea nera è una carogna, entra nella testa e schiavizza. Divora con avidità e crudeltà il nutriente soffio dell'attimo, lasciando cadere gli altri solo nel retrogusto dell'anelito. Desiderio di perfezione, ricerca disperata, impossibilità umana imposte suavemente a cambio del frutto puro del momento. La marea nera è dentro e vive tra l'abisso e l'intercapedine di cartogesso del cuore. Sembra una presenza ancestrale, lì prima dell'inizio di tutto, ma è venuta da fuori, imposta delicatamente. Nel ventre del cavallo le sue larve, le larve che sono cresciute con noi, confondendosi con noi. La marea nera è fuori ed è dentro, è dentro ed è fuori. La marea nera è lo specchio distorto in cui ci hanno fatto specchiare, il fratello gemello che hanno sempre lodato al nostro posto, l'obiettivo impossibile, un rasoio senza impunatura, l'illusione di non poterne fare a meno. Un illusione.

Cornicetta del criceto: catena di montaggio scolarizzazione-famiglia-manicomio-carriera-istruzione-lavoro-nuovo ordine mondiale-rispettabilità-educazione-coerenza-adulto

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